DA DOVE VENIAMO

Sono Fabio, ho fondato i Taxi 109 nel 2000. O meglio li ho un po’ trasformati perche’ venivo gia’ da un altro progetto chiamato Rasta Family iniziato nel lontano 1992. Sul primo periodo della mia vita da “cantautore reggae” avrei molte cose da raccontare, storie, aneddoti, curiosita’ e fatti che farebbero sorridere molta gente. In realta’ ho anche scritto un racconto su quegli anni ma per ora sta bene nel mio Mac (prima era sul Pc e prima ancora su un block notes…come passano gli anni).

Per farla breve posso dire che sono stati gli anni della mia formazione, della gavetta in strada, il periodo delle posse degli anni 90, quando bastava un microfono e un giradischi per fare una serata, ed e’ quello che facevo insieme ad altre persone sia in radio che nei locali spesso improvvisati. C’era molta richiesta perche’ quella ventata nuova stava spazzando via la musica un po’ da naftalina con rispetto parlando. Poi arrivo’ la band, arrivarono i dreadlocks, i viaggi in Jamaica, la consapevolezza di un mondo diverso e possibile.

Con la Rasta Family ho fatto molto. Sciolto il nucleo originale ognuno ha percorso i suoi passi ma quei tempi sono stati magnifici nonostante tutto.

Nel 2000 come dicevo ho trasformato quel progetto in un'altra storia molto simile, ma per prima cosa gli ho cambiato nome. Rasta Family voleva dire troppo , veramente troppo. I Rasta giamaicani sono un'altra cosa, quel nome messo li quasi per gioco era diventato un po’ ingombrante, nel senso: gli dovevo un po’ di rispetto. Anche se all’epoca ero vegetariano al 100%, fumavo ganja e avevo i dread, questo non mi poneva in quel gruppo di persone denominate Rastamen. Anche se io mi ci sentivo, specialmente dal punto di vista spirituale. Forse e’ la mia indole, sempre contro, sempre a cercare di salvare, sempre a cercare una via in sintonia con il contesto in cui si vive. Il rispetto per la terra. Insomma i presupposti c’erano. C’era anche la voglia di andare a vivere in Jamaica. 

Chiusi quel periodo cambiando nome anche nel rispetto delle persone con cui avevo dato vita a questa storia.

Quindi via i dread e vai coi Taxi 109. Devo ammettere che senza trecce i Carabinieri diventarono meno pressanti nelle perquisizioni, specie quando suonavamo in giro per l’Italia. L’abito fa il monaco.

Con i Taxi ho continuato a scrivere le mie cose e a farlo principalmente in italiano per un discorso di velocita’ di comunicazione. Conosco l’inglese, ultimamente ho anche migliorato il mio livello ma esprimersi in poesia e in musica prevede una padronanza piu’ ampia che io umilmente non ho.

Coi Taxi ho aggiunto altri 3 album e sono arrivato a 5.

Il passaggio fu tremendo perche’ perdemmo quella poca notorieta’ (se cosi’ si puo’ chiamare) che avevamo conquistato, specialmente nel Triveneto.

Non fu una buona campagna commerciale.

 

Il nome Taxi 109 deriva dal codice numerico della cartella dei colori per pittori. Il 109 e’ il giallo dei taxi americani, quelli di una volta. Quelli dei film con De Niro. Forse influenzato inconsciamente dal 109 di Rino Gaetano boh, chi lo sa. Mi andava un nome piu’ leggero. Avevo voglia di leggerezza e anche di uscire dallo stereotipo che avevo seguito fino ad allora. Anche nei testi ho sempre cercato di guardare intorno a me le cose reali piuttosto che fare copia e incolla con i testi dei grandi del reggae mondiale. 

Con me nella band attuale c’e’ la persona con cui ho condiviso tutti e 5 gli album registrati: Marco Libanori alla batteria e alle percussioni. Con lui ho condiviso veramente molto e poi 3 anni fa e’ diventato il padrino di mia figlia, la piu’ grande. Quindi ormai e’ un parente.

Al basso c’e’ Andrea Arena anche lui da molti anni nei Taxi.

Poi ci sono Joss e Silvino, rispettivamente alla chitarra e alle tastiere / fisarmonica. Al violino Laura.

Vi raccontero’ di loro in un altro post oppure in un video sul nostro canale youtube.

Bless and Love

 

Chi siamo20 anni e 14 uscite discografiche tra singoli, cd e collaborazioni

COSA DICONO DI NOI 

 

20 anni e featuring con nomi importanti della scena jamaicana

20 anni e un passato sotto il nome di un’altra crew

20 anni e non sentirli…

Non è vero che la storia dei Taxi 109 affonda le sue radici sulle ceneri della precedente crew di alcuni componenti del gruppo. I Taxi 109 piantano ben saldo il loro sound tra le roots jamaicane: questo gruppo, dal numero ridotto di componenti per il genere reggae, sceglie, infatti, sonorità e atmosfere tutte “made in Kingston”.

Grazie a un passato ricco di produzioni discografiche e alle collaborazioni con i grandi del reggae (Tanya Stephens e Delly Ranks) arrivano ora a definire un sound personale che mischia la tradizione con la modernità, la calma caraibica con il turbinio proprio dei suoni più pop.

E’ nato cosi nel 2010, Everyday People, un disco legato alle origini del sound (Le cose semplici, 1999), contaminato dall’elettronica e dal sapore della musica d’autore italiana seppur mixato in Jamaica. Una scelta questa condizionata dalla volontà di una diversa tipologia di arrangiamenti, i Taxi 109 cercavano un fonico che fosse capace di manipolare trasversalmente le tracce, sia le roots reggae sia le dancehall. Ed hanno trovato Barry O’Hare, colui che si occupa dei mixing e dei live di Burning Spear, Shaggy e non solo.

Mantengono dalla loro nel nuovo lavoro in studio la loro caratteristica di band combat reggae, come li ha definiti il Mucchio Selvaggio anni fa, e la esprimono in testi che parlano di libertà, spensieratezza e un impegno fatto di attenzione al sociale (Sono un DJ, la mia stella) e a una maggior consapevolezza di quello che si è (Ciò che serve, la cura c’è).

Dopo 5 anni di stop e di girovagare i Taxi sono tornati per restare. Un nuovo singolo ed un Cd nuovo in cantiere. Un romanzo scritto dalla voce storica dei Taxi 109 ambientato in Jamaica “Green Game”.

Ancora molte cose da dire per questa reggae band italiana vecchio stampo.

I nuovi Taxi 109 sono: Junia Voce, Marco Libanori Batteria, Joss Chitarra, Silvino D’Amico Tastiere, Andrea Arena Basso, Laura Zaottini Violino

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